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E' possibile un governo del Presidente...

Lettera di Rino Formica a Il Foglio -  del 21 Luglio 2011

Caro Direttore,

L’antipolitica è una forma di eversione latente sempre presente nel ventre delle società quiete. Essa si manifesta con  conati rovinosi quando prevalgono paure ed  irrazionalità. Compito delle classi dirigenti è quello di operare per un ritorno alla razionalità per capire e per far capire che vi sono margini per cogliere il profondo malessere reale e che vi è la convinzione granitica che la democrazia parlamentare non è in assoluto la migliore forma di Stato, ma che la sua distruzione  apre la strada ad avventure autoritarie. E questa volta vi sarà una frantumazione politica –amministrativa con soluzioni autoritarie locali.

Forse avremo il paradosso che vedrà l’Europa trovare un momento di unità mentre l’Italia imboccherà la strada delle secessioni territoriali.

Credo che gli avvenimenti di queste settimane mettano in luce un fenomeno nuovo: é superata la disputa tra garantismo e giustizialismo, ma un nuovo spettro si aggira nel nostro Paese. Sta passando la linea che considera la democrazia  un lusso costoso ed inutile, perchè produce classi dirigenti corrotte o ben disposte alla corruzione.

Ieri il salto è stato compiuto: il Parlamento ha detto con il voto della Camera e con la dichiarazione di voto di Tedesco al Senato, che la democrazia rappresentativa è malata e che bisogna dare in pasto al ribellismo distruttivo pezzi di istituzioni (i singoli parlamentari) in attesa che le intere istituzioni siano travolte.

E’ possibile compiere un estremo tentativo per salvare il salvabile?

Chi pensa a governi tecnici o a governi di emergenza per placare i bassi istinti del profondo populismo, perde solo tempo.

Invece è possibile un governo del Presidente che ponga due essenziali punti programmatici fortemente politici:

1-Europa politica ed integrazione economica dell’area dell’Euro.

2-Ritorno al rispetto  della democrazia parlamentare, e alla  tutela dell’autonomia dei poteri all’interno della riconosciuta sovranità della rappresentanza popolare. Ciò richiede l’immediato ripristino dell’immunità parlamentare come vollero i costituenti e come è nel Parlamento Europeo.

Dico questo  perchè so che è difficile che ciò avvenga. In Parlamento vi sono forze  influenti avverse alla politica e alla forma di Stato democratico.

Ma è bene che si capisca che al di là di questa linea del Piave vi è la decomposizione dello Stato unitario.

 Questo è pessimismo nero però spero che dopo le decisioni della Comunità europea che riapre uno spazio all’integrazione politica, si possa passare al pessimismo grigio.

Fraterni saluti

 

                                                   Rino Formica