120° anno di "Critica
Sociale
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Articolo di Rino Formica pubblicato sull'ultima edizione di "Critica Sociale" ( Edizione n° 8) Turati
nel 1891 cambia la testata di “Cuore e Critica” in “Critica
Sociale”. Nel
togliere la parola “Cuore” dalla rivista di
Arcangelo Ghisleri vuole uscire dallo spazio del socialismo
sentimentale e vagamente ribellistico. Turati
dopo 30 anni di Unità d’Italia cerca una piattaforma culturale
moderna per la nascita di un partito socialista
ed individua nelle lotte sociali il terreno democratico per la
modernizzazione della società italiana. Insomma
getta le basi per una analisi critica dell’assetto sociale esistente e
per la costruzione di una linea politica che possa aprire la strada ad
una nuova società. Le date
sono essenziali: nel 1891, nasce
la rivista teorica del riformismo socialista; nel 1892, si costituisce
il partito socialista, unitario e nazionale; nel 1893 prende corpo il
coordinamento del movimento cooperativistico, forza di resistenza e di
sostegno per la lotta operaia e contadina; sempre nel 1893 a Parma
tredici Camere del Lavoro si federano e aprono la strada alla
costituzione della CGL; nel 1896 esce il primo numero dell’Avanti!,
il giornale nazionale della opposizione sociale e politica
dell’Italia unita. Turati
nel 1891 ha la felice e fertile intuizione: una solida e robusta cultura del cambiamento deve precedere la
costituzione della forza politica organizzata del cambiamento. Questa
intuizione fu anche quella che ebbe Gramsci nel fondare l’Ordine Nuovo. Fu Ordine
Nuovo la base culturale
su cui si costruì il PCI. La
differenza tra la visione di Turati e quella di Gramsci è tutta
nell’essenza fondativa delle due riviste: con Critica Sociale si
da’ il via al socialismo riformista; con l’Ordine Nuovo si teorizza
la funzione salvifica della violenza per la trasformazione
della società. Con la
fine del ‘900 Critica Sociale lascia
in eredità il successo insufficiente del compromesso socialdemocratico,
mentre l’Ordine Nuovo
consegna alla storia il lascito della tragedia comunista che ha
eliminato alcune ineguaglianze sociali al prezzo della distruzione dei
diritti umani. Non
nascerà una nuova forza socialista se non vedrà la luce una
nuova cultura della critica
sociale dell’ordinamento sovranazionale. Nel
1889 a Parigi era nata la Seconda Internazionale e nel suo manifesto
costitutivo fu lanciata la parola d’ordine, semplice, suggestiva e
sovranazionale delle otto ore lavorative. Se non
c’è la nuova “Critica Sociale” resta solo il pensiero unico e
sgradevole dellA.D. Marchionne.
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