A
tutti i socialisti.
Ho
preferito il silenzio in un momento in cui le
parole potevano diventare l'ennesimo colpo di
grazia a quelle che oramai erano e sono e rovine
del Partito Socialista.
Le
elezioni sono passate e non si poteva continuare
a trattenere il respiro di fronte agli ultimi
assalti ad una diligenza continuamente
depredata.
Il tentativo di segnare un nuovo corso per
i socialisti italiani, attraverso la Costituente
Socialista, è fallito non per il venir meno
delle sue potenzialità e tanto meno per
l'esaurirsi della necessità del socialismo
Democratico, oggi più che mai attuale e
indispensabile. Le
responsabilità sono da ricercare negli egoismi
di una classe dirigente in parte motivata da
soli interessi personali e in parte logorata
dalle continue disgrazie di cui si è resa
spesso protagonista. La
Costituente non ha avuto il risultato sperato
perchè è stata vista con paura da chi deteneva
piccole posizioni di privilegio. Per queste
ragioni ha subito grandi ritardi nel suo
percorso, sempre per gli stessi motivi non la si
è supportata e pubblicizzata come avrebbe
meritato un evento di quella portata.
Ne è seguita , per quel che rimaneva, una linea
politica quasi assente con la ricerca di una
collocazione personale in vista delle imminenti
elezioni politiche. Quanto prima cercando
garanzie individuali dal Pd
fino all'ultimo giorno utile. Preso atto
delle pretese negate il gruppo dirigente ha
fatto quello che oramai era troppo tardi fare:
una battaglia a “spada tratta” contro
il Pd e contro tutti, cercando di esaltare
l'autonoma socialista. Ma le battaglie e quello
che si è lo si dimostra giorno dopo giorno con
tenacia e non solamente quando “ ai bambini
viziati vengono tolte le caramelle”. In
questi casi non si è più credibili e
francamente si è poco utili dal punto di vista
politico.
Non ancora contenti si sono affrontate le
elezioni Europee con una lista, che pur avendo
trovato terreno fecondo, ha visto venir meno il
ruolo dei socialisti che avevano il dovere di
caratterizzarla con un chiaro e visibile
richiamo al socialismo europeo quale vincolo
essenziale alla sua costituzione. Anche in
questo caso " il profumo" di
possibili collocazioni ha fatto perdere di vista
il proprio ruolo politico al gruppo dirigente
socialista. Anche quella è storia
irrimediabilmente passata...
Le altre elezioni che sono seguite, senza un
chiaro progetto politico, hanno ridotto allo
stremo un Partito che già era entrato in un
coma sempre più profondo.
L'ultimo
e definitivo colpo di grazia è arrivato con le
ultime elezioni regionali.
Venute meno le tavolate anche in banchetti
divengono stimolanti..
Un gruppo dirigente in un momento di così grande
difficoltà aveva il dovere di tenere con forza e
senza tentennamenti le briglia del Partito
indicando la strada da seguire. Questo non è
avvenuto , le mani hanno mollato le briglie
lasciando i cavalli liberi per meglio giustificare
e consolidare piccole e misere collocazioni. I
cavalli lasciati allo stato brado hanno cercato di
sopravvivere come gli fosse più conveniente o al
meglio di come potevano fare ormai stremati e
abbandonati....
Viene tristezza a leggere la prima pagina
dell'Avanti dove un imponente titolo riporta :
"Il Partito Socialista terza forza del centro
sinistra ".
Non è necessario e comunque sarebbe umiliante per
i socialisti commentare i risultati di un
“Partito nazionale” che non era presente perchè
privo di una linea e di un gruppo dirigente che
fosse realmente presente a livello nazionale.
Parte di quelli che si considerano risultati sono
invece le inutili misere mance per la ulteriore
liquidazione di una grande storia politica...
Non serve commentare oltre, non serve saccheggiare
ulteriormente una significativa storia
strumentalizzando il nome di un grande
Partito per aggiungere a quello attuale
l'aggettivo "ltaliano" , non serve
rispolverare la versione cartacea di una gloriosa
testata come l'Avanti per dimostrare che un
Partito esiste. Sono i socialisti dapprima e gli
Italiani a seguire che hanno capito che il Partito
Socialista a livello nazionale non esiste più.
Ciò
che rimane è purtroppo legato a qualche piccolo
interesse che va a fare leva in maniera ingiusta e
insensibile sulla buona fede di migliaia di uomini
e donne che non rinunciano per affetto, e perchè
convinti della necessità una grande cultura
politica, a mantenere una tessera socialista in
tasca.
Contrariamente a quanto si possa pensare è
grande necessità di una forte presenza
socialista nel nostro paese e nella nostra epoca.
Ve ne è esigenza per sopperire alle grandi
ingiustizie che stanno soffocando i più deboli
sempre più numerosi a vantaggio di un numero
sempre più ristretto di uomini. Di questo nessuno
si preoccupa più. Per questo nessuno ha più il
coraggio di mettersi in discussione e di mettere
in discussione piccole rendite. Si preferisce
quando si può adeguarsi al sistema, prestando
servizio in maniera riverente al più forte che
consente di partecipare alla sua corte.
Una forte e significativa presenza socialista può
rinascere solo da una nuova classe dirigente che
abbia il coraggio di mettere in discussione
l'attuale sistema politico, che sia capace di
rinunciare a facili logiche di potere personale e
che sappia scontrarsi con chi oggi, appropriandosi
indebitamente della rappresentanza della sinistra
nel nostro paese impedisce a questa di rinnovarsi
e di ritrovare i propri fondamentali
politici.
L'augurio è che i responsabili dell'ennesime
disgrazie socialiste abbiano il senso del dovere
nel mettersi a disposizione per sostenere una
nuova e fresca classe dirigente o il buon gusto di
mettersi da parte.
Su queste premesse i socialisti che non hanno mai
perso la fede diano il loro contributo. Sostengano
una nuova generazione che abbia coraggio e
rinuncino a partecipare a qualsiasi nuova proposta
in cui intravedano vecchie logiche.
Daniele Delbene
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